La funzione tiroidea di un individuo può essere valutata attraverso esami di laboratorio specifici. Un semplice prelievo ematico permette infatti il dosaggio delle frazioni libere degli ormoni tiroidei (FT3 e FT4) e dell’ormone ipofisario che stimola la tiroide, il TSH. Inoltre, lo studio degli autoanticorpi anti-tiroidei (AbTPO, AbTg, TRAb) consente l’individuazione di eventuali malattie autoimmuni che possono interessare la ghiandola. Attraverso un prelievo di sangue è infine possibile dosare due markers utili per la diagnosi del carcinoma midollare (calcitonina) e la gestione postoperatoria del carcinoma papillifero o follicolare (tireoglobulina).
L’adeguatezza dell’apporto iodico alimentare di un individuo, elemento insostituibile per un corretto funzionamento tiroideo, può essere valutata attraverso il dosaggio dello iodio in un campione di urine (ioduria).
TSH (ormone prodotto dall’ipofisi che stimola il funzionamento della tiroide): utile nella valutazione della funzione tiroidea.
FT3 ed FT4 (ormoni prodotti dalla tiroide): utili nella valutazione della funzione tiroidea.
AbTg e AbTPO (anticorpi anti-tiroidei): utili nella ricerca di patologie autoimmuni tiroidee (tiroidite di Hashimoto etc.).
TRAb (anticorpi anti-tiroidei stimolanti): utili nella diagnostica e nell’andamento dell’ipertiroidismo dovuto a Morbo di Basedow.
Tireoglobulina (proteina prodotta esclusivamente dalla tiroide): utile nella gestione del carcinoma papillifero e del carcinoma follicolare tiroidei, dopo l’asportazione della ghiandola. NON è utile nella diagnosi tumorale.
Calcitonina (proteina prodotta da alcune cellule tiroidee): utile nella diagnostica iniziale del nodulo tiroideo (valori elevati di calcitonina si associano a presenza di carcinoma midollare della tiroide), e nella gestione del carcinoma midollare dopo l’asportazione della ghiandola.
Ioduria (iodio nelle urine): utile nella valutazione dell’apporto alimentare di iodio.
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